Oggi è stata pubblicata questa rivista virtuale (nel senso che non la troverete in edicola) alla quale ho partecipato con qualche articolo.
L’idea era di celebrare i 40 anni della prima uscita di una rivista di informatica molto famosa negli anni 80 e 90: MCmicrocomputer, la più diffusa ed anche la più competente dell’epoca.
La copertina del numero zero di RCretrocomputer
Per me, che ne sono diventato subito un affezionato lettore, fino all’ultimo numero (uscito a maggio 2001), è stata una grande emozione ed un onore conoscere il direttore (Marco Marinacci) e suggerire, insieme ad altri “compagni di viaggio” l’idea di fare questo numero.
E’ stato un lavoro un po’ faticoso, ma divertente, l’abbiamo portato avanti a distanza, ma in gruppo, coordinati magistralmente da un vero professionista, appunto il direttore originale. Si è cercato di riprendere lo stile che ha reso famosa questa pubblicazione e riprodurre (e speriamo di esserci riusciti) il “look & feel” di quell’epoca.
Per l’occasione è stato creato un apposito gruppo FB e un sito, la rivista è disponibile in PDF o visionabile comodamente “on-line” attraverso ISSUU.
E’ stata un’esperienza che ci ha permesso di rivivere l’atmosfera di quei tempi, quando il principale canale di informazione in ambito informatico erano appunto le riviste di settore. Internet muoveva i primi passi e non c’erano quindi motori di ricerca su cui fare domande. Potevi scrivere ad una rivista con il tuo quesito e magari, se eri fortunato veder pubblicata la tua lettera ed una risposta. Più facilmente, leggevi, leggevi e poi ancora leggevi, qualunque cosa ti capitasse fra le mani e che riguardava la tua passione.
Bene, le pagine di MCmicrocomputer, sono state per me più di un libro di testo, di un professore, di un corso di laurea. Su di esse ho appreso nozioni fondamentali (che ho speso fruttuosamente in campo professionale) che difficilmente avrei potuto trovare altrove, con un linguaggio semplice, un taglio pratico: come un fratello maggiore che ti spiega qualcosa e ti insegna oltre al necessario, qualche trucco del mestiere che ti sarà più utile che mai.
Insomma questo numero vuole ricordare a chi l’ha vissuto quel periodo e “trasmettere” per quanto possibile, un po’ dell’atmosfera a chi quegli anni non li ha potuti vivere, semplicemente perché… è più giovane e non c’era.
Buona lettura!